Cari colleghi,
l’altro giorno, prima di partecipare al seminario “Ds o caporali” ero contento di staccarmi dalla mia scrivania per ritrovarmi con voi e prendere una boccata di ossigeno rituffandomi nella dimensione culturale del mio lavoro. La mia capacità di “vision” sta attingendo ancora dalle esigue risorse del lungo concorso direttivo di tre anni fa. Per cui il pensiero di ritrovarmi tra colleghi, non tanto per confrontarsi sull’ultima emergenza normativa, ma per ascoltare e confrontarsi su dove sta andando la ricerca mi allargava il cuore. Di questa opportunità ringrazio Paolo, a cui invidio (inteso come “tensione a” non come vizio capitale) la capacità e la voglia di fare ricerca.
Per la sintesi di come è andata lascio la parola a Paolo, io desidero sottolineare che cosa mi piacerebbe fare in un gruppo di lavoro come questo, senza dimenticare di dire che la riflessione è anche il frutto di questo incontro.
A me piacerebbe costituire un gruppo di ricerca tra colleghi che hanno voglia di sperimentare sul campo quello che mette in evidenza la ricerca Telfor “…contro ogni probabilità sono risultate efficaci quelle scuole …basate su modelli distribuiti e orizzontali di leadership…”(Telford), colleghi che come me hanno voglia e trovano il tempo per “mettersi in gioco”, con lo stesso impegno che chiediamo ai nostri docenti e alle nostre classi; accantonando di fatto le sterili denunce e sperimentando sul campo ciò che la ricerca organizzativa sta proponendo.
Dal mio punto di vista le ricadute potrebbero essere molteplici:
1. collegamento tra ricerca e azione (tra il pensare e il fare) ricavando uno spazio collettivo sia del fare che del pensare
2. ricaduta sull’organizzazione delle singole scuole
3. rinuncia alla sterile polemica ideologica (dalla denuncia alla proposta basata su dati di fatto)
4. costituzione di un gruppo di lavoro di auto-aiuto
5. …
Quando cominciamo?
Ciao, Gino