Cari amici del laboratorio di teatro,
con l’avvicinarsi del nostro primo incontro previsto per martedì 30 gennaio vi diamo qualche indicazione in più sul senso e l’articolazione del percorso che faremo insieme.
IDEA GUIDA
Il filo conduttore è dettato dall’intenzione di sperimentare, sia pure in versione miniaturizzata, le precondizioni che governano una situazione di rappresentazione scenica:
· la relazione con le proprie potenzialità espressive
· la relazione con gli altri
· la relazione con lo spazio
Per avere un riferimento del motivo ispiratore che ci orienta, vi proponiamo una citazione tratta da E.Barba, La canoa di carta, attore e regista,allievo di Grotowski e fondatore dell’antropologia teatrale:
“Il nostro corpo è utilizzato in modo sostanzialmente differente nella vita quotidiana e nelle situazioni di rappresentazione. Nel contesto quotidiano la tecnica del corpo è condizionata dalla cultura, dallo stato sociale, dal mestiere. Ma in una situazione di rappresentazione esiste una tecnica del corpo differente . Le tecniche quotidiane sono tanto più funzionali quanto più diventano inconsapevoli […] Il primo passo per scoprire quali possono essere i principi del bios scenico dell’attore consiste nel comprendere che alle tecniche quotidiane si contrappongono delle tecniche extra quotidiane che non rispettano gli abituali condizionamenti nell’uso del corpo”
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO
· Movimento e ritmo nello spazio (M.Venturini)
· Giochi e pratiche di relazione e contatto con gli altri (G.Tartari)
· Espressione corporea: improvvisazioni e composizione di sequenze di movimenti (S.Vidotto)
· Alla ricerca dell’ energia dell’attore, attraverso l’uso della maschera neutra (C.Gibelli)
· Dalla respirazione, al suono vocale, alla parola. Esercizi, giochi e improvvisazioni(L.Dellutri)
CONSIGLI PER L’USO
Considerata la natura fisica dell’impegno si consiglia ilseguente abbigliamento:
- tuta (possibilmente nera o comunque il più possibile uniforme)
- calze antiscivolo o scarpette da ginnastica artistica
Un affettuoso saluto,
Camillo Gibelli